Titanic, un disastro evitabile? 112 anni dopo la tragedia emerge tutta la verità

La tragedia del Titanic è uno dei più noti e tragici eventi della storia marittima, ancora avvolta da mistero e contraddizioni.

Il RMS Titanic, considerato all’epoca il più grande e lussuoso transatlantico mai costruito, affondò durante il suo viaggio inaugurale da Southampton a New York nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912.

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Il naufragio del Titanic si poteva evitare? ANSA FOTO Gallurainformazione.it

Le cause principali dell’affondamento sono da attribuire ad una serie di fattori, tra cui la velocità eccessiva, il cattivo avvistamento degli iceberg, nonché le carenze nei sistemi di sicurezza e di comunicazione. Il Titanic era stato pubblicizzato come praticamente “inaffondabile”, ma il disastro ha dimostrato che nessuna nave è immune alla forza della natura.

Il colpo mortale si verificò quando il Titanic colpì un iceberg nel buio della notte. A causa delle carenze strutturali e della mancanza di compartimentazione sufficiente, l’impatto provocò una serie di falle che portarono al rapido allagamento di più compartimenti interni. Nonostante gli sforzi eroici dell’equipaggio e dei passeggeri per salvare vite e contenere l’inondazione, il numero di scialuppe di salvataggio era insufficiente e molti non furono stati caricati soprattutto i passeggeri di ceto basso.

Nuova luce sulla causa del naufragio del Titanic

Ma come poté accadere che una nave concepita con un doppio fondo e ben 16 compartimenti stagni, elementi che la rendevano apparentemente immune ai pericoli, potesse affondare così rapidamente a causa di una collisione con un semplice iceberg? Le indagini successive all’incidente rivelarono che l’impatto aveva provocato una falla che compromise i compartimenti stagni anteriori, condannando così la nave.

la verità sul Titanic
Scoperti gli errori che potevano evitare la tragedia del Titanic ANSA FOTO Gallurainformazione.it

Tuttavia, emergono teorie alternative che gettano nuova luce sulla causa del naufragio. Il giornalista Senan Molony suggerisce che un incendio, scoppiato nel deposito 10 del carbone e protrattosi per almeno tre settimane, potrebbe aver indebolito l’acciaio dello scafo, facilitando lo squarcio provocato dall’iceberg. Fotografie inedite scattate a Southampton prima della partenza sembrano confermare questa ipotesi, mostrando macchie scure sulla fiancata del Titanic, presumibilmente correlate alla violenza delle fiamme.

Alcuni esperti invece ritengono che l’incendio avrebbe addirittura contribuito a rallentare il processo di affondamento, consentendo alla nave di resistere più a lungo. Tuttavia, per spegnere l’incendio, sarebbe stato necessario trasferire il carbone in un altro deposito, aumentando il peso della nave su un lato e influenzando la sua stabilità.

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Cosa ha provocato realmente l’affondamento del Titanic? ANSA FOTO Gallurainformazione.it

Contrariamente a quanto riportato in molti libri e film, non ci fu uno squarcio lungo 90 metri sulla fiancata del Titanic durante l’impatto con l’iceberg. Studi condotti a partire dal 1997, inclusi quelli effettuati con il sonar, hanno dimostrato che le lamiere non si piegarono, ma si creparono, creando piccole falle attraverso le quali l’acqua iniziò ad infiltrarsi. Secondo l’esperto Curradi, questo fenomeno fu causato dalla natura dell’acciaio utilizzato per il fasciame e i rivetti, che tendeva a diventare fragile alle basse temperature. Le lamiere della carena cedettero nei punti di contatto con l’iceberg, permettendo l’ingresso dell’acqua.

Va notato che la scelta dell’acciaio non era dovuta a motivi di risparmio o negligenza, ma piuttosto alla limitata disponibilità di materiali di quel tempo. Inoltre, è emerso recentemente che i rivetti utilizzati nelle sezioni curve di prua e poppa erano di acciaio più malleabile, poiché erano ovviamente martellati a mano anziché essere sparati ad alta pressione da una rivettatrice automatica. Questo ha reso quei rivetti meno resistenti e più inclini a saltare durante l’impatto, aggravando il problema delle falle nello scafo.

La presenza a bordo di Thomas Andrews, uno dei progettisti della nave, permise di valutare rapidamente la gravità della situazione. Tuttavia, alcuni sostengono che se il Titanic avesse continuato diritto anziché manovrare, avrebbe potuto evitare l’affondamento. Curradi sottolinea che un impatto a velocità ridotta contro un ostacolo fisso avrebbe causato danni, ma forse non avrebbe compromesso la galleggiabilità della nave in misura così drammatica.

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