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Annalisa Minetti, dramma senza fine: il destino crudele che la accomuna alla sorella

La cantautrice ospite a Verissimo si è lasciata andare a una lunga confessione. In studio Silvia Toffanin ha accolto anche Francesca.

Numerosi i traguardi che Annalisa Minetti ha avuto modo di raggiungere, l’ultimo in ordine cronologico è la laurea (con lode) in Scienze Motorie. Per parlare di questa sua nuova avventura e di tanto altro ha deciso di rilasciare un’intervista molto speciale a Silvia Toffanin per Verissimo. Speciale perché in studio insieme a lei c’era anche la sorella Francesca, come i fan ben sapranno le due condividono la stessa condizione.

Annalisa Minetti insieme alla sorella Francesca all’interno del salottino di Verissimo (Credit: Mediasetinfinity.it) Gallurainformazione.it

E proprio davanti alle telecamere, nel salottino di Canale 5, ha svelato che presto tutto potrebbe cambiare in meglio. Una svolta epocale, nonostante l’annuncio vada preso comunque con le pinze, come specificato dalla stessa cantautrice. Non trattiene però l’entusiasmo e dichiara: “All’estero stanno lavorando su una nuova tecnologia ma è ancora presto per dare la notizia ufficialmente”.

Annalisa e Francesca Minetti, intervista doppia: “La nostra patologia…”

Sia Annalisa che Francesca Minetti soffrono di retinite pigmentosa, malattia congenita che a entrambe ha tolto il dono della vista più o meno dopo l’adolescenza. Tra la cantautrice e la sorella la differenza di età è notevole, la seconda è nata sedici anni più tardi, ma tutte e due hanno vissuto lo stesso dramma. Ne hanno parlato durante una lunga intervista concessa a Verissimo, di fronte alla padrona di casa, Silvia Toffanin.

La conduttrice Silvia Toffanin insieme ad Annalisa e Francesca Minetti. Sono entrambe affette dalla stessa patologia (Credit: Mediasetinfinity.it) Gallurainformazione.it

La nostra patologia ci ha rese ironiche”, spiega Annalisa mentre Francesca ribadisce come sia stato fondamentale il sostegno dei genitori: “Mio padre mi ha accompagnato in tutte le mie iniziative”. Non sono mancati i momenti difficili, ovviamente, ma da essi hanno sempre ricavato degli insegnamenti: “Ambiamo tutti a essere felici ma la felicità è un momento che si gode e che non insegna nulla. Il dolore invece forma. Ricordo che papà diceva sempre: ‘Sorridi al dolore e lo disarmi’.

All’orizzonte però lo scenario appare più roseo rispetto al passato, con un nuovo microchip subretinico in fase di studio all’estero che potrebbe risolvere in modo definitivo la loro condizione: “Me lo ha comunicato il mio dottore, potrebbe curare la retinite pigmentosa ma è ancora presto per gli annunci. Spero comunque che tante persone non debbano vivere il buio per sempre”.

Leonardo Pasquali

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